Procedura del Prelievo a domicilio Milano
L’infermiere, procede con l’accertamento infermieristico e valuta:
- quali tipi di esami sono stati prescritti dal medico e le relative condizioni particolari associate alla scelta del momento per l’esecuzione del prelievo (ad es. al mattino, a digiuno, pre o post assunzione farmaci) e al trattamento del campione (ad es. provette eparinizzate, ghiaccio);
- il sito adatto alla puntura venosa: eviterà vene già danneggiate, la presenza di shunt arterovenoso o zone in prossimità di infusioni per evitare l’alterazione del campione;
- l’eventuale presenza di allergie del paziente (è possibile che sia allergico alle sostanze contenute nel disinfettante e/o nei guanti e/o laccio emostatico e/o cerotto adesivo);
- le complicazioni che potrebbero verificarsi in base alla condizione clinica del singolo paziente (ad es. rischio di emorragia in pazienti con anamnesi di deficit della coagulazione o in regime terapeutico con anticoagulanti);
- il livello di comprensione e collaborazione del paziente, l’eventuale presenza di belonefobia (paura degli aghi).
L’infermiere, nella fase di preparazione al Prelievo a domicilio Milano:
- si assicura della presenza di tutto il materiale occorrente all’esecuzione della procedura: guanti monouso; tamponi imbevuti di disinfettante; laccio emostatico; sistema vacutainer, aghi doppi sterili; provette adatte al tipo di esami prescritti; etichette contenenti i dati del paziente; garze sterili; cerotto adesivo; contenitore per taglienti;
- effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente;
- verifica la prescrizione medica e l’identità del paziente;
- spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione;
- suggerisce all’assistito di rilassarsi e di posizionarsi supino o in semi-Fowler.
L’infermiere, durante il Prelievo a domicilio Milano:
- Chiede al paziente dove preferisce posizionarsi sulla sedia con il braccio sul tavolo o distesi a letto;
- sceglie un sito appropriato per la puntura venosa;
- posiziona il braccio del paziente in modo che formi una linea retta dalla spalla al polso (utilizzando un telino piegato, se serve);
- indossa i guanti monouso;
- applica il laccio emostatico circa 8-10 cm sopra il sito di puntura scelto;
- accerta la presenza di polso distale: se non è percepibile, allenta il laccio emostatico;
- invita il paziente ad aprire e chiudere il pugno più volte;
- localizza, attraverso la palpazione, la vena da pungere (compatta e che risulti elastica alla palpazione);
- raccorda l’ago al sistema vacutainer e inserisce la provetta per il campione di sangue senza procedere alla
- perforazione del tappo di gomma;
- deterge l’area di puntura con un movimento centrifugo e lascia asciugare;
- rimuove la protezione dell’ago e avvisa il paziente che sentirà un lieve fastidio legato alla puntura;
- posiziona un dito della mano non dominante 3 cm sotto il sito di puntura e tende la pelle;
- procede a pungere la cute tenendo la smussatura dell’ago verso l’alto;
- fa avanzare la provetta contro l’ago fino alla perforazione del tappo e attende il riempimento della provetta (ripete il procedimento in base a quante provette sono previste);
- completata la raccolta del campione, rimuove il laccio emostatico;
- applica una garza sterile sul sito della puntura e, senza esercitare pressione, estrae l’ago dalla vena;
- esercita una pressione sul sito della puntura e fissa la garza con un cerotto;
- smaltisce il materiale utilizzato;
- rimuove i guanti.